Vecchia valigia

Vecchia valigia, Francesco de Gregori

Vecchia valigia come va,
quanto tempo è volato già,
quante mani sono passate fra le nostre dita.

Vecchia stella del mio cuore,
vecchio cuore della mia vita,
vecchia valigia ancora buona per una gita.

Come una luce da un finestrino di treno
la vita abbaia e morde,
un giorno al centro del quadrato
e il giorno dopo alle corde,
e nessuno che si faccia in quattro
per volerti aiutare.

Ma forse siamo solo noi
che non sappiamo cercare.

Vecchia ragazza come va,
beato chi ti conosceva già,
prima che ti andasse via dagli occhi
tutto quel mare.

Quando ogni giorno pareva un anno,
tutti gli anni insieme una passeggiata,
vecchia ragazza quand’eri giovane e disperata.

Come una luce da un finestrino di treno
la vita morde,
un giorno scava più piano
e il giorno dopo più forte.

Ma per l’acqua di quel miraggio
quanta strada da fare.
Ma forse siamo solo noi
che non sappiamo viaggiare.

Vecchia valigia come va,
guarda quanta notte se n’è andata già,
se ci stai attenta puoi sentire gli uccelli cantare.

Vecchia stella del mio cuore,
vecchio cuore della mia vita,
vecchio amore ancora buono per una gita.

Come una luce da un finestrino di treno
la vita vola,
lascia le lacrime di madreperla
fra le nostre lenzuola,
e se provi a voltarti indietro
non c’è nulla da raccontare.

Ma forse siamo solo noi
che non sappiamo guardare.

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