Un’auto targata “TO”, Lucio Dalla
Un’auto vecchia torna da Scilla a Torino,
dentro ci sono dieci occhi
ed uno stesso destino
Il bambino ha una palla ed aspetta
in cortile con in mezzo poco sole
poco sole di aprile
Il ragazzo inferriate e catene
ha vent’anni:
son vent’anni di pene
La ragazza venduta per ore
nella campagna
butta sangue e sudore
La madre è una forma disfatta
sopra gli occhi ha i capelli di latta
il padre è uno schedato,
spiato se si avventa sull’asfalto è inchiodato.
Il paesaggio è un’Italia sventrata
dalle ruspe che l’hanno divorata.
Arrivano nel ghetto ammuffito, spaccato
contano i sassi dentro il filo spinato.
Questo luogo del cielo è chiamato Torino
lunghi e grandi viali,
splendidi monti di neve sul cristallo verde del Valentino
illuminate tutte le sponde del Po.
Mattoni su mattoni
sono condannati i terroni
a costruire per gli altri
appartamenti da cinquanta milioni