Pablo

Pablo, Francesco De Gregori

Pablo, Lucio Dalla e Francesco de Gregori

Mio padre seppellito un anno fa,
nessuno piu’ a coltivar la vite,
e verde rame sulle sue poche, poche unghie,
e troppi figli da cullare.

E il treno io l’ho preso e ho fatto bene
spago sulla mia valigia non ce n’era
solo un po’ d’amore la teneva insieme,
solo un po’ di rancore la teneva insieme.

Il collega spagnolo non sente non vede
ma parla del suo gallo da battaglia
e la latteria diventa terra
prima parlava strano e io non lo capivo

però il pane con lui lo dividevo
e il padrone non sembrava poi cattivo.

Hanno pagato Pablo, Pablo è vivo.
Hanno pagato Pablo, Pablo è vivo.
Hanno pagato Pablo, Pablo è vivo.
Hanno pagato Pablo, Pablo è vivo.

Con le mani io posso fare castelli,
costruire autostrade e parlare con Pablo,
lui conosce le donne e tradisce la moglie,
con le donne ed il vino e la Svizzera verde.

E se un giorno è caduto, è caduto per caso
pensando al suo gallo o alla moglie ingrassata come la foto,
prima parlava strano e io non lo capivo
però il fumo con lui lo dividevo
e il padrone non sembrava poi cattivo.

Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo.
Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo.
Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo.
Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo.

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